La funzione dell’impianto è molteplice. L’impianto dentale può:
sostituire un singolo dente;
essere pilastro per un classico ponte;
stabilizzare una protesi mobile;
trasformare una protesi mobile in una dentatura fissa e stabile.
La perdita di elementi dentali comporta una serie di problematiche che interessano sia la zona dove manca il denta ma anche i denti vicini e nondimeno anche i denti dell’arcata opposta. Infatti una volta che il dente è stato estratto, l’osso che reggeva il dente va incontro ad atrofia , riducendosi e contraendosi sempre più e limitando le possibilità di poter inserire un impianto.
I denti vicini invece cominciano a migrare peggiorando situazioni di affollamento dentale o a inclinarsi notevolmente e creando i presupposti per una tasca parodontale. I denti dell’arcata opposta invece cominciano a muoverso verso la zona di mancanza, compromettendo l’occlusione e la masticazione e alterando il profilo della gengiva.
In caso di perdita di un singolo elemento dentale, la sua sostituzione con una protesi tradizionale a ponte comporterebbe la obbligatoria lavorazione dei due denti vicini (per sistemare un singolo dente bisogna intervenire su tre denti). Con l’implantologia gli elementi vicini non vengono toccati e in termini economici il risparmio è garantito.